La storica “fame” di terra del popolamento pesarese, insieme alla dolcezza dei declivi, hanno fatto sì che il territorio del Parco venisse coltivato in quasi tutte le sue parti fino a tempi recenti e che sia tutt’oggi oggetto di insediamento di un buon numero di colture, alcune delle quali garantiscono la presenza di importanti prodotti tipici del territorio, in primis il vino.
Per questo prima degli anni ’90 la presenza di mammiferi a taglia medio-grande è sempre stata piuttosto esigua, fino a quando il capriolo, in espansione naturale in tutta la provincia, ha raggiunto anche l’area del San Bartolo, trovandolo idoneo alla propria sopravvivenza proprio per il mosaico di coltivi e boschetti.
Tra le altre specie faunistiche che abitano il Parco è possibile citare la volpe, che frequenta anche le spiagge per nutrirsi degli organismi marini spiaggiati, il tasso, l’istrice, la donnola, la lepre ed il ghiro.
Sono inoltre presenti diverse specie di rettili e anfibi, ma in modo particolare l’area protetta registra la presenza, e soprattutto per il passaggio migratorio, di numerose specie di uccelli.