Dall’inizio della sua attività, il Parco Naturale del Monte San Bartolo, essendo un’area prevalentemente agricola, ha sempre dovuto confrontarsi con il rapporto tra agricoltura e fauna selvatica. L’Ente Parco ha effettuato una ricerca dal 2002 al 2005 sulle interazioni ecologiche tra avifauna e agricoltura. Lo scopo del rilevamento, realizzato di concerto tra l’Ente Parco e l’Istituto Tecnico Agrario “A. Cecchi” è stato quello di iniziare una collaborazione con i proprietari agricoli del Parco, individuare le specie di uccelli presenti in area Parco che utilizzano prodotti agricoli quale propria risorsa trofica, e valutare l’entità del danno provocato alle coltivazioni. Nel contempo, sono stati messi in atto vari sistemi di dissuasione come per esempio i palloni “Predator”, i cannoni a GPL, l’electroscare mobile e la recinzione elettrica. Infine sono stati installati 18 nidi artificiali per il Gheppio e 4 per il Falco pellegrino con lo scopo di incrementare le loro popolazioni all’interno del Parco e di conseguenza di diminuire i danni sui prodotti agricoli.
Dei 1586 ha che compongono il Parco Naturale, circa 800 sono di uso agricolo con la maggior parte costituita da seminativi (grano, girasole, erba medica …) il tutto gestito da 66 aziende agricole di piccole e medie dimensioni.
Lo studio ha rivelato che sono cinque le coltivazioni che necessitano interventi di gestione per ridurre i danni dell’avifauna: il ciliegio, il girasole, la vite, l’ulivo e gli ortaggi in generale. Tra le principali specie d’uccelli responsabili dei danni alle colture sono stati osservati principalmente i columbidi, i corvidi, i passeridi, i fasianidi e gli sturnidi.
Vantaggi e inconvenienti dei cinque mezzi di dissuasione studiati.
Palloni “Predator”: efficacia bassa nei vigneti, si sconsiglia il loro utilizzo. Sono comunque utili negli orti.
Cannone a GPL: sono stati sperimentati sul girasole e sulla vite con risultati buoni ma anche qui, la loro efficacia è ridotta se vengono usati male: si può avere assuefazione entro la mattina se utilizzato in automatico. Per ciò è consigliabile usarli poco, da un operatore e solo in presenza di uccelli. A causa del rumore fastidioso, devono essere posizionati ad almeno 200-400 metri dalle case.
Electroscare mobile: efficacia molto elevata ma solo per lo Storno, l’electroscare serve quindi soprattutto per proteggere gli oliveti.
Recinzione elettrica: efficacia assoluta con abbassamento del danno a 0 %; la loro messa in posa e mantenimento richiede però un sforzo non trascurabile da parte del agricoltore.
Nidi artificiali: a parte i costi iniziali, i nidi artificiali hanno un effetto benefico per le coltivazioni con l’aumento della popolazione di rapaci nel Parco che agiscono sia sulla predazione che sulla dissuasione dell’avifauna che causa i danni in agricoltura.